Dopo il singolo “Il ballerino”, la band di Codogno (LO) propone un album che già dal titolo lascia comprendere le sue intenzioni: “Finis Terrae” era infatti l’espressione con la quale i latini chiamavano lo stretto di Gibilterra, il limite del loro mondo conosciuto.
Nasce così un percorso di 8 brani in cui lo spettatore può chiudere gli occhi e lasciarsi guidare in questo viaggio verso il confine del mondo.
Tutti i personaggi delle storie raccontate hanno una loro “finis terrae”: il limite da superare è il filo rosso che collega tutte le canzoni che trattano argomenti più forti come l’anoressia in “Eco”, ai più leggeri in cui il limite da superare è una ragazza da conquistare come in “Harridiamo” o “Come gli inglesi alle cinque ho voglia di te”.
“Finisterre”, penultima traccia inedita del disco, è anche un prolungamento del cammino di Santiago, luogo dove spesso si va per ritrovare se stessi. Si scopre così che alla fine l’obiettivo del viaggio non è la meta ma le emozioni vissute per arrivarci: “per la stessa ragione del viaggio, viaggiare” avrebbe detto De Andrè.
Musicalmente “Finis Terrae” è un disco in cui la vena folk dei Gipsy Tales si unisce all’indie ed al cantautorato: violino e flauto traverso sono la costante nei brani che prendono arrangiamenti differenti a seconda della storia da raccontare, fino alla conclusione con una rivisitazione di “Scatole” dei Pinguini Tattici Nucleari.
Credits
Testi di Dario Bignami e Francesco Bartucca
Musiche e Arrangiamenti di Francesco Bartucca e Jacopo Camagni
Scatole cover dei pinguini tattici nucleari, testo di Riccardo Zanotti
Registrato presso il “Monkey Studio” di Codogno (LO) da Jacopo Camagni.
Musicisti:
Dario Giuseppe Bignami – Voce, chitarra acustica
Anna Zammati – Voce
Francesco Maria Bartucca – Chitarra acustica
Gloria Bartucca – Flauto traverso
Fabio Bassani – Percussioni
Ufficio stampa: 0371 Music Press