“Wait for you to come back” è il nuovo singolo di Dafney, fuori l’ 11 febbraio. Un brano dalle influenze elettroniche senza però allontanarsi troppo dalla base pop, tipica dell’artista. Dagli Stati Uniti all’Italia, “Wait for you to come back” atterra nel mercato musicale nostrano e noi non potevamo non parlarne. Trovate l’intervista qui!
Il tuo ultimo singolo “Wait for you to come back”, come nasce e cosa vuoi comunicare con questo brano?
Quando scrivo canzoni vengo ispirata dalle storie che mi circondano e ovviamente dalle mie personali, e cerco di raccontarle attraverso la musica. Una di queste è “Wait for You to Come Back”, una canzone che racconta la frustrazione di una persona che vede la persona che ama allontanarsi ma che nonostante tutto lo aspetta. Non la considero una canzone d’amore; è semplicemente un racconto, un dialogo rivolto a una persona amata.
Ci sono degli artisti a cui ti ispiri e che magari un giorno immagini poterci collaborare?
Ascolto diversi generi musicali e ci sono molti artisti che amo ascoltare tra cui Stevie Wonder, Whitney Houston, Michael Jackson, John Mayer, Dave Matthews Band, Adele, e molti altri. Sicuramente la musica con cui sono scresciuta mi ha formata ma poi ho sviluppato, attraverso le mie canzoni, la mia identità. Sarebbe un sogno poter collaborare con grandi artisti e cantanti che ammiro come John Mayer (adoro la sua scrittura), o la stessa Adele. Ovviamente è improbabile che accada ma sognare non fa male a nessuno.
Come artiste italiane ammiro molto Elisa. La trovo una bravissima scrittrice e una delle più belle voci che abbiamo in Italia.
Credi che nelle storie d’amore che finiscono valga sempre la pena aspettare che l’altro ritorni o forse sarebbe meglio che si andasse avanti nonostante tutto?
No, ovviamente dipende dalle situazioni. Ogni relazione ha la sua storia e dipende il motivo della rottura. A volte le persone si perdono per motivi di altra natura e senza che l’amore sia finito, ed è questo il caso della mia canzone. In questo caso, il profondo sentimento che ancora lega le due persone in questione, porta una delle due a non arrendersi e ad aspettarlo.
È ovvio che se l’amore fosse finito anche da una delle due parti o ci fossero motivi imperdonabili sarebbe meglio andare avanti senza pensarci.
Dafney sei una cantautrice Italo-Eritrea che vive a New York: quanto differisce secondo te il mercato musicale indipendente italiano rispetto a quello americano e che consiglio daresti a quello italiano per migliorarsi?
Il mercato musicale americano è immenso paragonato al mercato italiano. Diciamo che qui si sente una vasta gamma di generi musicali e c’è davvero spazio per tutti, se è buona musica. Questo è sicuramente un punto di forza del marcato musicale statunitense dove vengono continuamente proposti nuovi artisti.
L’Italia, probabilmente anche per il fatto che è un mercato piccolo a confronto, non osa e vuole giocare sul sicuro proponendo spesso gli stessi artisti o gli stessi generi, mentre le nuove proposte arrivano, per la maggior parte, da talent televisivi, cosa che invece non succede spesso qui in America. In Italia ci sono tantissimi musicisti di talento che meritano spazio e sarebbe bello che ci fosse più apertura verso altri generi e verso artisti indipendenti che non necessariamente vengono dai talent.