Delmo, (Andrea Del Moro) è un cantante milanese classe ‘93. Nasce come musicista e produttore musicale. Decide nel 2020 di mettersi in gioco anche come solista. Da poco è uscito il suo singolo “Che spreco!”. Un brano che invita tutte quelle coppie a non diventare degli sconosciuti dopo la fine della loro storia.
Benvenuti su MusikZ e benvenuto Delmo! Hai sempre avuto le idee chiare sul tuo futuro da cantante oppure la tua passione per la musica è nata con il tempo?
Ciao MusikZ, da che mi ricordo ho sempre avuto in mano una chitarra. Ho sempre scritto canzoni e musica per altri artisti, tuttavia non ho mai pensato di inciderle e pubblicarle fino al 2020: anno in cui ho deciso di cambiare la mia vita da artista iniziando a mettermi in gioco canzone dopo canzone e cercando di farmi strada nella musica indie a colpi di chitarre, cori e batterie. Ahimè la musica non è ancora la mia professione in quanto di lavoro ricopro il ruolo di responsabile commerciale presso una società energetica. Tuttavia sto lavorando sodo affinché la musica possa diventare il mio pane quotidiano.
Quale pensi sia la caratteristica principale di “Che spreco!”?
Solare, coloratissima e davvero suonatissima! Attraverso la semplicità del testo voglio raccontare storie in cui ognuno di noi può riconoscersi. “Che Spreco!” è stata scritta come voce di tutte quelle coppie che dopo aver visto la fine della loro storia diventano due sconosciuti, riuscendo a camuffarsi così tra gli sguardi della gente comune: “…e se per caso poi ti incontro per strada non saluti, ma che spreco!”. Tuttavia il brano non prende la piega delle canzoni tristi caratterizzate da tonalità minori: il ritmo è cadenzato dalla gran cassa della batteria e le chitarre acustiche fanno battere il piede a ritmo di blues per poi sprigionarsi negli ultimi ritornelli in un vortice di cori, riff di chitarra e tastiere. Questo è quanto caratterizza Che Spreco!
Come avviene il processo di scrittura dei tuoi pezzi?
Domanda molto interessante. Io “lavoro” molto con l’ispirazione ed è come se fosse un vento favorevole ma imprevedibile. Si presenta quando meno te lo aspetti e devi saperlo cogliere affinché possa gonfiare le vele della tua musica, per dirla con una metafora. Quindi generalmente sento un motivetto, un’armonia, una melodia che vado ad esplorare e sviluppare con voce e chitarra. Dopo di che la magia prende vita: ci aggiungo tastiere, cori e batterie finché non raggiunge l’idea che avevo in mente. Semplice vero?! Assolutamente no, però mi diverte un mondo!
Quale parte del testo di “Che spreco” credi sia emblematica?
Il messaggio che voglio dare con la canzone sta nel ritornello:
“E prenderò tutto ciò che la vita dà. Riderò dei miei guai e ti dimentico”
Vuole essere un messaggio alla vita, ad andare avanti. L’intento è quello di dare una pacca sulla spalla a chi si ritrova nelle situazioni che racconto, un “non sei solo”, un “abbi fede e andrà tutto bene”.
Quale obiettivo ti sei posto di raggiungere nel giro di qualche anno?
Mi piacerebbe avere all’attivo un po’ di esperienza sui palchi (specialmente i grandi palchi) e vivere di musica, che sento essere quello che meglio mi viene nella vita. Mi piacerebbe inoltre continuare a scrivere con lo stesso flusso creativo ed intensità che ho al momento, così da confezionare diversi album che raccontano di me e di quello che sento. Tempo al tempo!
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