Il nostro punto di vista sulle ultime novità indipendenti (e non)
Giorgieness – Maledetta – cantautorato, rock
Nuovo percorso e nuova lena per Giorgieness che spiazzerà sicuramente buona parte del suo pubblico con il suo nuovo singolo “Maledetta”. I chitarroni degli esordi e le rullate scoppiettanti vengono messe in soffitta questa volta per lasciare spazio ad un brano decisamente più denso di significato dal punto di vista testuale e molto italiano nella produzione. Una evoluzione che sorprende e convince, forse un ritornello in meno avrebbe creato, paradossalmente, una hit.
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Apice – Precipitare – cantautorato
Il cantautore spezzino, vincitore tra l’altro del Premio de Andrè lo scorso anno torna dopo sette mesi di distanza dal suo debutto “Beltempo” e lo fa con un brano che non cerca il compromesso ma come il “fiume” di cui parla scorre via veloce, perché se ci immergiamo in un fiume un attimo dopo non siamo più nel medesimo fiume (diceva così un filosofo di poco conto eheh). Il nuovo singolo è una perla chiarissima in cui il testo brilla più forte di una produzione comunque molto accattivante
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Jurijgami – Stati Mai Uniti – indie, itpop
Piano calcuttiano, testo diretto, semplice e a tratti semplicistico. Queste le caratteristiche con cui Jurijgami prova a giocarsi la carta del brano intimista; purtroppo il brano si presenta troppo prevedibile, neanche per una colpa in sé del cantautore che ha da poco firmato con Universal, ma perché questa formula ha ormai stancato e ci appare piuttosto abusata. Il brano scorre comunque molto piacevolmente, senza aver un vero e proprio guizzo.
🍵🍵🍵🍵🍵½
Mille – La vita le cose – cantautorato, pop
Mille sembra sospesa tra Marina Rei, Maria Antonietta ed alcune incursioni testuali derivanti dalla letteratura. Nonostante questo Mille riesce a risultare originale, appetibile e godibile sia una buona fetta di pubblico indie sia dalla platea abituata al teatro e al cantautorato. Il brano ha una progressione di accordi interessante al ritornello e una produzione che ben concilia moderno e classico. Ci ha convinto e non poco. In alto libera, come un aereo.
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Leanò – Alba – cantautorato, soft rock
Leanò la scopriamo su Scuola Indie e ci colpisce nelle parole, meno banale rispetto a quella di tanti colleghi e colleghe e per il ruolo centrale che sembrano avere le chitarre in questa produzione. Una scelta controcorrente che, manco a dirlo, ripaga. Il soft-rock di Leanò cattura e culla l’attenzione dell’ascoltatore con un lieve velo di malinconia. Promossa con merito!
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M.A.S.O. – Volo Volo – rap, trap
Buon flow, base discreta e tecnica sicuramente apprezzabile ma poco altro. Va bene che il genere non brilli per contenuti ma c’è praticamente una sola unica strofa, molte ripetizioni (ci può stare direte voi ma non in un pezzo così breve) e poca sostanza. Risultato? Un brano monotono, piatto e decisamente anonimo ed è un peccato perché il ragazzo a livello tecnico sembra capace. Si può ripartire da quello che c’è di buono, anche il lavoro sul testo (e sulla voglia di mangiarsi il mondo come il rap insegna) è ancora lungo.
🍵🍵🍵🍵½