Intervistiamo MPM Producer (nome d’arte di Marco Porrà) per il suo nuovo singolo Reborn, già disponibile su tutte le piattaforme digitali ed online anche con il videoclip ufficiale su YouTube.
Ciao Marco e benvenuto su MusicZ! sei qui con il tuo nuovo singolo “Reborn” puoi parlarci un po’ del significato di questo brano?
Ciao! Il brano nasce a seguito di una esperienza personale che mi ha visto rinascere (appunto), come musicista.
C’è quindi un significato personale ma anche uno più esteso.
Chiunque abbia delle ambizioni, prima o poi, dovrà decidere se ridimensionarle o meno. E non per tutti è facile farlo , rassegnarsi a godere di altro.
Ben venga la voglia di riscatto, ma con lei la consapevolezza che si riparte lungo una salita ripida…
Le ambizioni possono essere brutte bestie da combattere, ma allo stesso tempo ci fanno crescere.
Il sound di Reborn è molto particolare, ci ha catturati, qual è il processo creativo che ti ha portato a comporre questo pezzo?
Vi ringrazio!
Da qualche anno ero in contatto col produttore americano Kato on the track.
Ascoltando qualche suo beat, sono impazzito al primo ascolto del beat originale.
Ho pensato che dovevo farci qualcosa e ci ho aggiunto del mio.
Dopo aver scritto le strofe, ho pensato a dove realizzare il “lancio” per il ritornello e come far entrare le batterie “vere” in modo che non suonassero troppo lontane dalle 808.
Parlaci un po’ del videoclip, come lo hai ideato?
L’idea era quella di enfatizzare le strofe rap, ma avere il dinamismo di una band. La soluzione si è rivelata semplice: strofe rappate da solo e ritornelli con band.
Il trucco UV mi è infine sembrata un’idea semplice ma efficace.
Descrive perfettamente un “demone” che riaffiora e si alterna a una personalità più ordinaria.
La professionalità di Valentina Spanu e Banano Studios (regia e riprese/montaggio) hanno trasformato le mie idee in un video di cui vado molto fiero.
Possiamo trovare delle influenze nella tua musica dopo aver suonato per dieci anni nella punk rock band Wallcrush? Cosa ti porti dietro dall’esperienza con la band?
Assolutamente si. Avrei potuto metter su un progetto completamente diverso ora(e tra l’altro ho all’attivo anche dei progetti completamente diversi), ma ho avuto voglia di riprendere la chitarra in mano e mettere quel tipo di energia nelle canzoni, nei mix.
Inoltre, sentivo la necessità di essere sincero con me stesso.
Ripartire da chitarra e voce, dopo anni, è stato liberatorio.
Certo, il risultato finale di alcuni pezzi è lontano da chitarra e voce, ma quel tipo di approccio è il più genuino per me.
Quei dieci anni mi hanno dato tantissimo.
Mi porto dietro tante cose, difficile riassumerle.
Esperienza di fratellanza, obiettivi comuni, convivenza vicino allo studio per le registrazioni. Forse la cosa più bella in assoluto restano i live. Non importava quante persone ci fossero a vederci, quanta pressione sentissimo prima dello show…
Salivamo sul palco e tutti e quattro davamo il massimo e a fine concerto eravamo sudati come dopo una partita di calcetto.
Reborn anticipa il tuo omonimo EP, cosa possiamo aspettarci dal tuo lavoro?
Quel che cercherò di fare col nuovo progetto sarà fondere le esperienze adolescenziali (band, live music) con quelle più recenti (produzioni in studio).
Quindi, in sostanza, mix di punk rock e suoni urban/elettronici.
Sulla carta, è un qualcosa di molto ambizioso e ( dopo le infinite sessioni di pre produzione e mix,posso dirlo) non facile.
Inoltre ho sempre sentito contaminazioni col il metal e il rock in generale, ma l’ambiente punk rock sembra essere sempre un pò più restio a queste sperimentazioni.
Vuoi condividere con i lettori di MusicZ i tuoi progetti futuri?
Dopo “Reborn”, ci saranno altri singoli, che daranno un’idea della varietà del progetto. Ho tante idee per il futuro,ma dobbiamo vedere un pò come si evolve la percezione di questo primo EP. Vi ringrazio per lo spazio e mi auguro di risentirci presto!